La gestione dei reflui provenienti dai processi galvanici è complessa a causa della variabilità nella loro composizione. Prima di inviarli alla precipitazione dei metalli e alla chiarificazione tramite flocculazione, è necessario un pre-trattamento appropriato. Dopo il trattamento chimico-fisico convenzionale, le acque richiedono spesso ulteriori processi per soddisfare i parametri normativi, come la filtrazione con carboni attivi per ridurre il COD o l’uso di resine a scambio ionico per minimizzare i metalli pesanti.

Nei trattamenti tradizionali, la gestione degli inquinanti critici, come metalli pesanti, cianuri e ammine, richiede trattamenti complessi, spesso basati su reazioni redox sensibili a pH, tempo e concentrazione. Questi processi possono generare problematiche aggiuntive, come l’aumento dei cloruri nelle emissioni e il rischio di trasferimento di metalli pesanti nei fanghi finali.

La precipitazione chimico-fisica è una delle tecnologie più diffuse per il trattamento delle acque industriali, ma non consente il riciclo e il riutilizzo dei metalli. Essa comporta reazioni di insolubilizzazione e flocculazione che separano i metalli dall’acqua, generando fanghi che, dopo filtrazione ed essiccazione, vengono stoccati in discarica come rifiuti speciali.

I processi di trattamento e le finiture superficiali producono una significativa quantità di reflui industriali contenenti metalli pesanti e preziosi. Sebbene questi metalli rappresentino la materia prima principale per l’industria galvanica, quando vengono separati tramite i trattamenti chimico-fisici convenzionali, si trasformano in fanghi che diventano rifiuti costosi e altamente inquinanti, contribuendo così a un elevato impatto ambientale.